lunedì 17 ottobre 2016

Step 04- I miti sul blu reale

Nel corso della storia i colori sono sempre stati fondamentali e hanno avuto un ruolo importante sia per le rappresentazioni artistiche sia per la caratterizzazione di miti. Partiamo dal mito dei colori. La caratteristica fondamentale della Dea Greca Iris o Iride, era che il suo passaggio permetteva la formazione dell'arcobaleno. Alcuni la descrivono con ali dorate, altri con una veste formata da gocce iridescenti, che creavano la via variopinta.

I principali colori sono stati analizzati in diverse civiltà antiche. Per quanto riguarda il blu-azzurro possiamo dire che questo colore è legato a determinate figure.
Icona: Madre di Dio
 I romani non amavano molto il blu, infatti era il colore caratterizzante i Barbari e Britannici. E' stato però un colore molto utilizzato nelle pitture e negli sfondi di bassorilievi. Per i primi cristiani invece il blu era simboleggiante Dio Padre, mentre oggi è il simbolo della Madonna. 
L'espressione più alta del linguaggio simbolico dei colori è quella che si è sviluppata fin dal V secolo d.c. nella tradizione iconografica del cristianesimo. Il colore blu è presente in particolare sia nell'icona del Cristo Pantocratore che il quella della Madre di Dio. La Vergine è rappresentata con la tunica blu simbolo della sua umanità ma vicinanza con le cose celesti, alcune volte è ricoperta da un manto rosso. La figura di Cristo invece è rappresentata nei suoi colori simbolici, il rosso della tunica simbolo della sua divina regalità, il blu del manto segno della sua trascendenza e umanità di cui si ricopre incarnandosi.




Krshna o krsna

Nella cultura indiana il dio Krshna o Krsna è il dio induista solitamente raffigurato con la pelle di colore blu, che rappresenta sia la pervasività nello spazio, sia la manifestazione dell'essere supremo.



 
Shiva


Sempre nella cultura indiana ritroviamo il colore blu nel mito del dio Shiva. Si racconta che gli dei e i demoni, si unirono per tirare fuori il nettare dell’immortalità dall’oceano, invece ne venne fuori un piatto di veleno, l’ Halahala, in grado di distruggere l’intero universo. Shiva fu ritenuto l'unico che poteva digerire il veleno ed eliminare la sua capacità distruttiva. Shiva bevve l’ Halahala ma sua moglie cercò di fermarlo stringendogli il collo. Il veleno era così potente che il collo divenne blu






Nella cultura egizia il blu era tenuto in grande considerazione: era il colore della pelle del dio Amon; in alcuni geroglifici il colore celeste-blu indicavano il riferimento agli dei; ed inoltre pietre quali i lapislazzuli e turchese venivano utilizzati per aumentare l'efficacia di alcuni riti sacri.
L'occhio greco o di Allah


Nella mitologia greca il blu-azzurro è presente nelle leggende riguardanti l'Olimpo, monte dimora degli dei. Molte divinità greche hanno gli occhi azzurri, come Atena, chiamata con l'epiteto glaucopide, che significava "dagli occhi brillanti" o anche "dagli occhi azzurri cerulei". 
Un oggetto caratteristico della tradizione greca o turca l'occhio greco o occhio di Allah. secondo la tradizione servirebbe a respingere il malocchio.



Nell' area orientale si narra che il tempio di khmer di Myanmar ospitava una gran quantità di gatti sacri. Una volta che il tempio fu attaccato il gran sacerdote, venne ferito  ed il suo gatto fedele si accucciò su di lui, rivolgendo lo sguardo alla divinità del tempio. Il suo manto divenne dorato e i suoi occhi blu. Guidati dallo sguardo del gatti, i sacerdoti chiusero la porta, salvandosi dal saccheggio e dalla distruzione.


Drago blu- Quinlong



Nella mitologia cinese draghi sono simbolo di saggezza e potere. I draghi hanno diverse classificazioni anche in base al colore: ad esempio il drago blu Quinlong (青龙), dal manto purissimo, vive ad Est, porta la primavera e prevede il futuro.


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